Dalla malamovida al PGT: le differenze fra noi e loro

La differenza fra noi e loro? 
È tutta nelle poche righe di risposta che il Sindaco Ceffa ha dato alla nostra proposta di inserire nel futuro PGT la destinazione ad “aree del divertimento” per l’ex macello e per l’ex deposito merci in Stazione: “prima serve l’interesse di un privato”. 

Noi pensiamo che a decidere le dinamiche di una città debba essere l’Amministrazione, che stabilisce le linee guida, che cosa vuole e dove lo vuole. E questo lo si esprime attraverso il PGT, che si chiama Piano di Governo del Territorio proprio per questo motivo, perché serve a governare le scelte di una città altrimenti lo avrebbero chiamato Piano di Ascolto degli Imprenditori (come in realtà accade a Vigevano).

Solo in seconda battuta dunque vengono le richieste o le proposte del privato, fondamentali ma non esclusive perche la visione dell’investitore è generalmente (non sempre) limitata al proprio “particulare” e non può avere l’ampiezza che dovrebbe avere quella di un’Amministrazione che come mandato ha anche quello di far sì che le necessità della città e quelle degli imprenditori si incontrino.

Invece la destra (e la Lega ancora di più avendo scarsissime idee proprie), da sempre aspetta che qualcuno si presenti e chieda se può essergli permesso di “fare” qualcosa.
In mancanza non muovono un dito e lasciano problemi irrisolti e strutture che crollano.

La risposta del Sindaco è senz’altro indicativa anche di quanto chi amministra creda negli strumenti di governo come appunto il PGT: poco.

Questo è il reale motivo per cui non esiste una discussione aperta e diffusa su quale città si voglia realizzare (anche se chi sa come muoversi si muove), come avevamo già più volte sottolineato in passato.

Questo è anche il motivo per cui la città da decenni resta, ad essere ottimisti, inchiodata. Nessuna spinta pubblica, nessuna spinta privata. Ormai crediamo sia impossibile non averlo compreso: in Italia non si può pensare di creare sviluppo soltanto aspettando l’investimento privato.

Diverse opportunità di creare “tesoretti” da riversare, investendovi , sulla città sono già stati sprecate, non si vede per quale motivo i privati dovrebbero credere in Vigevano più di quanto ci creda l’Amministrazione stessa che a parole è ovunque ma quando c’è da investire (o anche solo dare la rotta), si eclissa o “ha già fatto il possibile”.