Le connessioni viabilistiche: ormai una scusa per non parlare d’altro?

Domenica mattina si è tenuto un interessante e popolato incontro di presentazione di una piattaforma web di condivisione di dati, idee, proposte per partecipare alla definizione del futuro Piano di Governo del Territorio della Città di Vigevano.

La piattaforma di condivisione è uno strumento che in città normali sarebbe dovuto essere messo a disposizione dall’Amministrazione ma tant’è, per fortuna c’è chi ci ha pensato.

Durante il dibattito il piano ha però ancora una volta rischiato di inclinarsi pericolosamente verso il pantano delle connessioni viabilistiche.

Si, pantano. E per qualcuno salvezza.

La carenza di connessioni adeguate, che è reale e che nessuno nega è però una scusa perfetta per i perdenti e cioè per chi Amministra, per chi non riesce più a produrre cose che piacciono, per chi non sa attrarre.

Da anni l’unico problema universalmente riconosciuto in questa città sono le connessioni, utilizzate da tutti perché ci assolvono, dando la colpa della nostra scarsa attrattività ad altri. C’est plus facile.

Questo mantra, cavalcato in origine da chi avrebbe dovuto dare risposte a una involuzione infinita senza riuscirci (in primis Amministrazione e imprenditori), è diventato in breve il punto centrale degli interventi anche di chi questa mancanza di risposte la soffre sulla propria pelle: i cittadini.

Missione riuscita: il messaggio è passato e i cattivi sono altrove.

E allora non bisogna perdere occasione per spiegare che sì, occorre battersi per avere connessioni viabilistiche degne di questo nome ma che non è competenza del Comune di Vigevano fornire le infrastrutture necessarie e soprattutto, che questo non basterà in ogni caso a risolvere i problemi di una città che non sa nemmeno che futuro darsi, che non attira né abitanti né turisti nella misura in cui potrebbe riuscire grazie alla sua posizione immersa nel verde a pochi chilometri dalla metropoli milanese e grazie ai lasciti della storia presenti sul territorio.

Il lavoro che dobbiamo fare noi vigevanesi, è uscire dall’angolo dove ci siamo ficcati e progettare una città che sia bella, che piaccia, che offra formazione, lavoro e servizi, che attragga e che in questo modo costringa i decisori a sentire la necessità di connetterla, perché lì sta la chiave: se tu sei interessante ci si da da fare per renderti raggiungibile. Proprio come fareste voi per raggiungere la vostra bella o il vostro bello. Anche a 40 km. A piedi, in bici, in treno o in auto.


NOTA:  il Polo Laico pur essendo estraneo alla sua costituzione e conduzione, sostiene e incentiva l’utilizzo della piattaforma di discussione sul PGT che potete trovare qui: www.vigevanoaumentata.it